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Dipartimento delle finanze. Aggiornamento del 10 settembre 2024
Nel secondo trimestre del 2024 sono state aperte 121.542 nuove partite Iva con un incremento del 2,5% rispetto al corrispondente periodo del 2023. Rispetto al secondo trimestre del 2023, si riscontra un aumento di avviamenti per le società di capitali (+12,4%), le società di persone (+11,9%) e i non residenti e le altre forme giuridiche (+3,9%), mentre le persone fisiche fanno registrare complessivamente una lieve flessione (-1,1%). Riguardo alla ripartizione territoriale, il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia che gli incrementi maggiori si sono registrati nel Lazio (+11,6%), in Friuli Venezia-Giulia (+6,5%) e in Campania (+6,1%); tra i territori in flessione emerge la Valle d’Aosta (-11,3%), seguita dalle Marche (-8,9%) e dal Molise (-8,3%). In base alla classificazione per settore produttivo, il settore del commercio registra il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 18,6% del totale, seguito dal settore delle attività professionali (17,1%) e dalle costruzioni (10,3%). Tra i primi cinque settori, che fanno registrare nel complesso il 60% dei nuovi avviamenti nel trimestre, le variazioni più significative rispetto al secondo trimestre del 2023 riguardano il settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+2%), il settore dell’agricoltura (+1,9%), e il settore del commercio (+1,2%). Nel periodo in esame 56.020 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 46,1% del totale delle nuove aperture, con un decremento dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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